Come nascono i nostri filati

dal filo alle matasse

Tutto nasce dalla fibra di lana, lavata e lavorata a Biella, dalla fibra si passa poi al top pettinato e quindi alla filatura in titoli differenti. Dal filo creo artigianalmente le mie matasse e mi aiuto con l’arcolaio.

È la forma che ho scelto per presentare i miei filati di alpaca e pecora Brogna. L’ispirazione è arrivata durante un viaggio in Scozia, patria della lana dove, ho imparato che la matassa è una forma semplice ed elegante che valorizza al meglio filati preziosi come i nostri. Permette di vedere giochi cromatici e sfumature. La matassa richiama naturalmente al lavoro manuale, alla creazione dei gomitoli o alla lavorazione a maglia e ad uncinetto.

 


Le tinture naturali e l’orto tintorio

il filo si colora

Ho scelto di tingere i miei filati per arricchirli di energia, ho sempre pensato che il colore fosse questo. Fuochi bassi, tempi precisi e pentole grandi, e i colori si uniscono alla lana. Prima si prepara la fibra a “legarsi al colore” ed insieme si preparano i decotti, dove poi vi si immergono le matasse.

Lavorando le tinture naturali ho scoperto che il segreto, è l’attesa.

Esperienza e cura: gli ingredienti perché la tintura riesca al meglio, nella sua apparente semplicità.


È possibile coltivare i colori?

Tre anni fa ho iniziato a coltivare un orto tintorio, in Lessinia a fianco al nostro pascolo. Ho iniziato seminando alcune piante tintorie che uso per tingere i miei filati. Ho scelto tre piante per altrettante diverse tonalità di giallo, dall’oro all’ocra: la reseda, la camomilla del tintore e la coreopsis. Più di recente ho inserito anche la robbia, dalle cui radici si ricava un bellissimo rosso mattone. Delle diverse piante poi si usano parti diverse, per alcune si usano le foglie, per altre la corteccia e, per altre ancora, ad esempio le radici.

Scelgo solo colori e tinture che sono stabili alla luce, per conferire qualità finale ai miei prodotti.

 


Il feltro fatto a mano

dalla fibra al feltro

Il feltro nasce dall’esigenza di valorizzare il più possibile la lana. È la lavorazione dolce ed energica della fibra.

Si tratta di un processo estremamente semplice per il quale non servono macchinari e attrezzi pesanti, il tutto si ottiene semplicemente con lana, acqua calda, sapone e lavoro delle mani. E richiama alla lentezza: per la stesura si posizionano ciuffi di lana uno a fianco all’altro, prima in un senso e poi nell’altro.

È come creare una tela senza telaio.


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